Dal 11 agosto 2022 al 13 agosto 2022

Spigolo della Paletta, Val Chiavenna. Spigolo Nord Pizzo Badile Val Bregaglia.

Ci siamo, dopo una notte passata a Lissone per riposare si riparte.
Meta la Capanna Sass Furà in Val Bregaglia, dove da lì il giorno seguente ripartiremo per quella Cattedrale di roccia rappresentato dallo Spigolo e dalla parete Nord-Est che si apre sul suo fianco sx.
Per impegnare la mattinata, dopo una sosta a Chiavenna e alle sue pasticcerie, ci dirigiamo allo Spigolo della Paletta, una struttura rocciosa nei pressi del Santuario di Gallivaggio.
Una via aperta dalla Guida Alpina Lisignoli, percorre questo sperone con divertenti passagi, a volte atletici e tecnici.

La mattina scorre veloce e dopo uno spuntino al chiosco prima della frontiera, arriviamo a Bondo.
Ci siamo informati, da qui parte un sentiero più diretto ma "ufficialmente" No Limits!
Siamo spesso lungo il percorso della frana che ha distrutto il fondo di questa valle, seppellendo strada, sentiero e persone.

In meno di 3 ore e 30 minuti scorgiamo le finestre del rifugio e la cuoca intenta a cucinare una cena che definerei prelibata!
Sono già tutti a tavola e dopo un antipasto di verdure e zuppa, arriva il piatto forte: Spatzli fatti in casa o meglio in rifugio e condimento di carne e sugo di pomodoro!
Sarà che l'appetito non ci manca, ma dopo una doccia ristoratrice e una dormita profonda, sento una mano scuotermi! è Andrea che alle 4 del mattino mi sveglia, incitandomi per partire, siamo gli ultimi aggiunge.

Dopo avere assaggiato di tutto un pò, metto due fette di formaggio in un fazzoletto di carta e nello zaino; le mangerò il giorno dopo al rifugio Giannetti a colazione, prima di scendere a valle in Val Masino!

Accendiamo le lampade frontali e un piede dopo l'altro, giungiamo dopo oltre due ore nei pressi dell'attacco della cresta; davanti a noi le frontali di chi ci precede indicano la via.
Iniziamo a arrampicare slegati, con le scarpe da trekking ai piedi. Percorriamo così il primo tratto fino a giungere nei pressi dell'entrata della parete Nod-Est.
Un rapido sguardo per avere la senzazione di vuoto e ringraziare per non essere diretti li!
Decidiamo di legarci con una corda e proseguire in sicurezza, da sosta a sosta.

Lo Spigolo infatti pur avendo uno sviluppo eterno ( oltre 1000 mt ) è dotato a una distanza di circa 40 mt una dall'altra di soste e ancoraggi a prova di traffico e affollamento che non abbiamo riscontrato.
Queste soste vengono utilizzate per scendere nella prima metà se le cose non andassero nel migliore dei modi. Superato quel punto e consigliabile portare a termine l'ascesa, nel minor tempo possibile!.

Dopo una serie entusiasmante e interminabile di passaggi, è un discreto numero di ore, giungiamo nei pressi della Vetta dove un caratteristico segnale, ci ricorda che è giunto il momento di pensare alla discesa.
Invece della solita Croce, lo trovo decisamente più familiare. sono le 18 della sera, abbiamo iniziato la nostra "scalata" alle 7,30 del mattino.

Foto di rito con una coppia di Francesi che hanno percorso la Nord-Est, complimenti a loro!.
Li seguiamo sul versante Italiano, un pò camminando e un pò utilizzando ancoraggi per la discesa in doppia.
Non senza un briciolo di brivido e fretta, pur non conoscendo la via di discesa, giungiamo in un avvallamento dove una calata sembra indicare la discesa.
Butto due doppie da 30 mt, su clessidre cordonate con anelli di calata; non sono ottimali, ma i segni di passaggio sono inequivocabili.
Un ultima doppia nel vuoto per 60 mt ci deposita al termine delle placche, quasi sul sentiero che scende alla Giannetti dopo avere percorso una lunga morena, resti delle nevi e ghiacciai che in passato le ricoprivano.

Appena a terra accendo la frontale e chiamo Andrea perchè mi raggiunga.
Raccogliamo le corde, finalmente togliamo imbrago, scarpette da arrampicata e l'attrezzatura. Gli zaini si riempiono di nuovo, beviamo l'ultima acqua a disposizione e ripartiamo; alle ore 23 entriamo nel rifugio, dove il gestore ci serve formaggio e Bisciola.

Sono le 23,30 mi stendo sul materasso disposto sul pavimento e cado in un sonno profondo, risvegliato solo un paio di volte dai vicini di camerata che si lamentano per il mio russare.
Non li sento neanche e presto la prima luce del giormo mi risveglia, fresco e riposato e sopratutto felice di aver percorso questo viaggio con Andrea, che ha saputo risvegliare in mè il senso dell'ignoto e della scoperta.

Dopo una buona colazione partiamo per i Bagni di Masino e San Martino.
Entriamo nel primo ristorante aperto e un piatto di spaghetti sono il più bel premio per la nostra avventura.>br> Squilla il telefono, sono Paolo e Antonio che l'indomani saliranno la Parte Nord-Est del Pizzo Badile per la Via Cassin.
Ma questa è un altra storia e saranno loro a raccontarla....

Link utili: https://www.sassbaloss.com/pagine/uscite/badile2/badile2.htm

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